Atmosfera cupa, ansia primordiale, spiriti, demoni, forze occulte, terre da liberare, ombre malefiche da arginare per scongiurare che le tenebre, come un sudario, scendano a ricoprire la terra. Mi guardo intorno e vedo gnomi e troll delle montagne che seguono messaggeri del Teschio per unirsi al Signore degli Inganni. Mi guardo ancora intorno e cerco un segnale, anche uno solo, che mi dica che c'è un Druido da qualche parte capace di risvegliare gli animi degli elfi, dei nani e degli uomini e condurli nella loro battaglia per la libertà. Non sto delirando, sto solo citando "la spada di Shannara" di Terry Brooks. La prima volta che l'ho letto avevo 15 anni - avevo già dato con il Signore degli Anelli, ma qui ho trovato più poesia e umanità - e a distanza di tempo, quando sentivo l'esigenza di estraniarmi dal mondo, lo riprendevo in mano. Credo di averlo letto almeno 5 volte. Stasera c'è di nuovo la tentazione di immergersi in un altra dimensione e confidare nel Druido Allanon, nel coraggio degli uomini, nella forza atavica del bene, nella protezione degli antenati.
COM'ERANO VENUTE BELLE LE CILIEGIE NELLA PRIMAVERA DEL QUARANTADUE.
Beppe Fenoglio, "Una questione privata"
Per il sonoro, non riesco a fare niente di meglio che rimandarvi qui
Aggiunta. Revisionismo. Io non ci sto! Qualcuno era dalla parte giusta, qualcuno era da quella sbagliata. Qualcuno ha lottato per la liberazione, qualcuno è morto confuso. Ho pietà e rispetto per coloro che hanno scelto Salò, ma non devo a loro la mia libertà. Niente confusione, per favore, e non usiamo la parola libertà come semplice aggettivo da aggiungere a nostro piacimento. Oggi si commemora la liberazione la libertà ancora dobbiamo conquistarla.
Sono mesi che ogni notte mi viene a trovare in sogno mio padre. Forse è per questo che la mattina non vorrei mai alzarmi. Questa canzone mi ha sempre fatto pensare a lui, anche quando c'era ancora e come ogni figlia ci discutevo, ci litigavo, cercavo lo scontro, lo contrastavo perchè credevo non mi lasciasse spiccare il volo. Non ho rimorsi ne rimpianti, ma solo una grande mancanza che il tempo non riesce a colmare.
Scusate il post così personale, è una domenica piovosa e triste e a volte la nostalgia sale anche quando vorremmo tenerla a bada.
Questo nuovo soggetto politico mi sta incuriosendo molto. Si avvicinano le elezioni europee. Franceschini si è convinto a tal punto di essere davvero il segretario del PD che sale in cattedra come il più odioso dei maestrini becchettoni del libro Cuore. Il vice di Veltroni rinnega il suo leader, fa finta di attaccare il Berluska, si vendica del vecchio Bettini (ex braccio destro di Veltroni), candida il giornalista più in vista in TV in questi giorni di tragedia come capolista nel centro. Va bene che in Italia il parlamento europeo è sempre stato considerato una specie di cimitero degli elefanti, ma in un periodo così difficile per la congiuntura economica e i problemi sociali continuiamo ancora a rimettere le nostre speranze sugli avventizi ? Mi sono stancata di questi esponenti della "società civile", raccomandati al soldo dei leader che fanno le liste. Voglio un serio professionista che sappia fare politica con la serietà, la preparazione e la competenza con cui ciascun professionista, nel proprio settore, sa fare il proprio lavoro (almeno si spera!!!!). Il PD sta aspettando la sconfitta annunciata. Sembra quasi che si auguri che sia ancora più grave di quanto sia già preventivato. Non riesco a capire quale perversa strategia ci sia alla base, ma se è questo che desiderano non vedo perchè non accontentarli. E allora mi guardo intorno e vedo apparire all'orizzonte "Sinistra e libertà". Ovviamente sono scettica, e dovrò cercare di assumere notizie sul web perchè non ci sarà spazio per questa nuova formazione nel servizio pubblico. Potrebbe essere una valida alternativa che non sia solo il classico voto di protesta fine a se stesso?
La vignetta di Vauro è stata giudicata "gravemente lesiva dei sentimenti di pietà dei defunti e in contrasto con i doveri e la missione del servizio pubblico". Con queste parole Il Direttore della Rai ha applicato la "sanzione disciplinare" della censura nei confronti del vignettista. Ora, chi conosce Vauro sa fin troppo bene che spesso ci va giù pesante, è irritante, a volte supera anche la soglia della volgarità. Ci sono state occasioni in cui ha toccato temi drammatici in tono molto più greve, ma nessuno ha mai pensato di censurare il diritto di satira. Fortunatamente in Italia ci sono vignettisti validi, non tutti hanno alzato i remi in barca scimmiottando se stessi come il vecchio Forattini, che ormai non ride neanche più da solo di quello che scrive. Ma la vita sarà dura anche per i comici, ieri sera Maroni ha attaccato duramente Crozza a Ballarò. Forse hanno ragione loro, in fondo se Walter avesse messo il bavaglio a Crozza e alla sua impietosa caricatura, forse non avrebbe perso le elezioni. I PDLlini questo lo sanno bene, e quindi l'unica satira che d'ora in poi sarà accettata sarà quella innocua del bagaglino.
Mai critico cinematografico ha coniato una frase più azzeccata per questo film! Dire che è brutto non rende l'idea. Sono riusciti a creare da uno spunto interessante due ore noiose, irritanti, gratuitamente irriverenti e oltremodo fastidiose.
Un gruppo di donne licenziate in tronco decidono di assoldare, con i pochi euro della liquidazione, un killer per uccidere il capo. Il sicario è un idiota e la vittima non si riesce ad individuare perchè la società è una scatola cinese.
L'idea c'era tutta, la realizzazione è stata pessima. La mancanza totale di ironia ha reso il tutto un polpettone inutile. In alcune scene il tentativo di essere politicamente scorretti si è tramutato in un vero e proprio insulto per la sensibilità del pubblico. Malati terminali che non hanno nulla da perdere utilizzati come manovalanza per attutire i rimorsi di coscienza del sicario, un idiota con un accappatoio ridicolo e tanto di segni sulle mani e sui piedi che canta su un bancone di un bar facendo finta di essere Cristo, la protagonista che probabilmente è un maschio ma ha cambiato sesso, il sicario che da bambino voleva essere femmina e alla fine partorisce. Se avessi avuto i registi li davanti non avrei esitato a cimentarmi nel vecchio classico del lancio della torta in faccia.
In questi giorni non ho voglia di parlare, non ho voglia di scrivere e neanche di pensare. Sono raggomitolata su di me insieme al Muso. I miei contatti con il mondo esterno - escluso il lavoro - sono nulli. Ma non sto male, ho solo preso una vacanza da me.
E' vissuto, non so quando, forse mai - ma di fatto è vissuto - un re sconosciuto il cui Regno era lo strano Regno delle Brecce. Egli era sovrano di ciò che era tra una cosa e l'altra, dell'infraessere, di quel lato di noi che giace tra la nostra veglia e il nostro sonno, tra il nostro silenzio e le nostre parole, tra noi e la coscienza di noi; e così uno strano silenzioso regno ha tenuto quel misterioso re nascosto alla nostra idea del tempo e dello spazio.
Egli governa, non coronato, quei supremi propositi che non raggiungono mai l'azione - tra essi stessi e l'azione incompiuta. Egli è il mistero che si interpone tra gli occhi e la vista, nè cieco, nè vedente. Egli stesso non ha avuto mai fine nè principio, vuota mensola al di sopra della sua vana presenza. Egli non è se non l'abisso del proprio essere, una scatola scoperta che contiene la non-ricchezza del non-essere.