lunedì 27 settembre 2010

Noi credevamo


Ieri sera ho assistito alla prima romana del film di Mario Martone, Noi credevamo.
Film lungo, lento, difficile eppure straordinario. E alla fine anche la lentezza ha una sua giustificazione: serve a far comprendere la disillusione di una vita intera di lotta per un ideale, di attesa, di sofferenza, di sogni, di illusioni per raggiungere finalmente cosa: il nulla. E' una denuncia amara dell'ipocrisia del nostro Risorgimento, delle speranze, fallite miseramente, di generazioni di uomini e donne che avevano creduto che avrebbero potuto contribuire alla nascita di un nuovo stato: l'Italia. Di uomini e donne che per quell'ideale hanno combattuto, hanno sofferto, hanno subito il carcere più duro e spesso hanno trovato anche la morte. E' una spaccato sulla violenza della parte che ha vinto, delle follie di alcune frange di rivoluzionari, delle divisioni tra repubblicani e monarchici, della conquista del Sud e del conseguente annientamento di un popolo, della sua economia, della sua storia, delle sua cultura per farne una colonia da sfruttare.
E' un film che non avrà mercato. Non si sa ancora se sarà distribuito nelle sale o se verrà trasmesso in televisione. Non è adatto al grande pubblico perchè da per presupposto che noi si conosca la nostra storia, quindi non spiega, entra direttamente nel vivo degli avvenimenti. 
Ma chiunque abbia la curiosità di comprendere l'Italia di oggi non dovrebbe perdersi questa occasione.

sabato 25 settembre 2010

Personal trainer

Riconosco che nella vita di caxxate ne faccio, ma sentite questa:
dopo 5 anni di totale inattività, con conseguenti 5 chili in esubero, e dopo crisi estiva già raccontata in un post precedente, decido di iscrivermi in palestra. Non una palestra piccola di quartiere, non sia mai, un mega centro con tanto di sale firness, sale per corpo libero e yoga, piscina e s.p.a.
Ieri sera comincio con i miei 50 minuti di nuoto e torno a casa stanca e soddisfatta. Non sapervo del trauma che mi aspettava oggi. Appuntamento con il personal trainer!
Mi porta in uno studio che sembrava quello di un medico, si siede dietro una scrivania e accende un mini computer portatile. Comincia a farmi tutta una serie di domande personali: età, peso, altezza, figli, malattie,  interventi chirurgici, fumo, farmaci ecc.
Poi attacca al computer uno strano aggeggio, mi fa un'ecografia sulla pancia e mi fa vedere sul monitor la composizione del mio strato adiposo. Shock immediato! Continua prendendo misure varie - braccia, vita, fianche, cosce -  e poi sputa la diagnosi!
Il mio strato di grasso, nella parte più spessa, è solo di 1 centrimetro e mezzo. Se lavoro seriamente - minimo tre volta alla settimana - e mi metto a dieta, IN 1 ANNO, DICO IN 1 ANNO, riuscirò a rimettermi in forma. In fondo, secondo lui, devo perdere solo 6 Kili.
Ha rivoluzionato la mia dieta: ha detto che mangio le cose giuste ma in modo disordinato: niente più pasta a cena e .... neanche una goccia d'alcol.
Ora mi chiedo, ma perchè l'ho fatto?????

giovedì 23 settembre 2010

Crociata moralistica


Nudisti contro libertini a Cap D'Adge


Mio padre mi diceva sempre "chi non mostra non vende". E così mi consigliava di accorciare l'orlo della gonna, di mettere una scollatura più profonda e mi regalò un succinto bikini brasiliano.
Non è assolutamente detto che chi mostra abbia anche intenzione di vendere, ma non vedo perchè porre limiti alla provvidenza!
Se la filosofia naturista persegue la libertà, quest'ultima deve comprendere in se anche quella di esprimere la sessualità secondo le proprie inclinazioni, purchè nel rispetto della dignità (e della salute) altrui.
Dopo questo sermone iniziale, mi pongo una domanda pratica: come dovrebbero fare le autorità per distinguere uno scambista da uno che ha molteplici relazioni? Come si individua un libertino? E soprattutto cos'è?
La parola mi fa immediatamente pensare al Marchese de Sade, ma li stiamo nel campo delle perversioni. E' ovvio che vorrei che un serial killer, uno stupratore, un pedofilo non si aggirassero nel mio quartiere. Ma se qualcuno ha voglia di cambiare partner ogni sera, o più a sera, personalmente non mi riguarda.
Che cosa intendono per attività promiscue in luogo pubblico? Un bacio, ad esempio, assume valore diverso a seconda che se lo scambino persone nude o vestite, o che appartengano allo stesso sesso?   
Non mi piacciono queste crociate moralistiche.
Per una volta sono d'accordo con un Sindaco ....

martedì 21 settembre 2010

Senti, ma....


Senti ma, anche se ce la metti tutta e ogni tanto qualcuna ti riesce pure bene, non potresti clonarti e fare anche gli ospiti per animare un po' il programma?
Si, perchè ormai Ballarò è soporifero.
Diglielo a Floris che il letargo è finito, preparagli un caffè, dagli un pizzicotto, insomma fa qualcosa !!!!
E mi rivolgo direttamente a Crozza, perchè ormai dopo la sua copertina c'è solo la noia mortale.
Ballarò è diventato come un discorso di Prodi, che ogni volta ci mettevi tutta la tua buana volontà per seguirlo fino in fondo e dopo pochi minuti l'attenzione crollava miseramente, e alla fine i pensieri vagavano altrove....
Il format non funziona più. Gli ospiti non hanno più nulla da dire, lui non incalza, non li mette alla sbarra, conserva quell'arietta da bravo scolaro diligente che al più si concede qualche frecciata ironica. 
Ma dove "poffarbacco" si parla di politica in Italia?
No, scusate, ho detto un'idiozia, la domanda giusta è: dove si fa più politica oggi in Italia?

giovedì 16 settembre 2010

Sacrilegio.


Questa sera su La 7 hanno commesso un sacrilegio!
Hanno osato infangare un mito trasmettendo la prima puntata di una fiction immeritatamente intitolata "Ben Hur".
Uno sbarbatello biondino e slavato, senza pudore, ha creduto di poter interpretare il ruolo che fu di Charlton Heston dando vita ad una ridicola copia senza alcuna forza. Una trama potente è stata trasformata in un polpettone melenso condito di scene di violenza gratuite (il nostro eroe si macchia di due omicidi che gli potevano sinceramente risparmiare) e di sesso ultronee (ma si sa, ormai senza sesso non si vende nulla).
La scenografia è ridicola (i fotomontaggi li facevano meglio nel 1959), la sceneggiatura patetica.
Si potevano evitare questo scempio.
Confesso che ho visto la macelleria del mio film cult sinceramente prevenuta, ma non avrei mai creduto che sarebbero stati capaci di ridurre un capovaloro in una misera rappresentazione parrocchiale.
Una delle ragioni che mi ha spinto a vederlo, a parte una morbosa curiosità perchè sapevo a priori che non avrebbe retto la sfida, è stato il fatto che la fiction è stata coprodotta dal figlio del regista, premio oscar nel 1960 per la miglior regia, William Wyler. Credevo che il rampollo avesse maggior rispetto della memoria di suo padre.
Mi chiedo perchè invece di spremersi le meningi per creare qualcosa di nuovo si continui ostinatamente a produrre remake in tutti i campi - cinema, musica, teatro.... Sarà anche questo un segno del declino della nostra civiltà?

martedì 14 settembre 2010

Libertà


Da sempre inseguo l'idea di libertà come un assetato cerca l'oasi nel deserto, e da sempre incontro solo miraggi. Non è la "libertà di" quella che inseguo invano, ma la "libertà da" che mi sfugge continuamente. 
Solo recidendo le catene delle paure e dei condizionamenti si è liberi di agire senza timori delle conseguenze, affrontando le proprie scelte con coraggio e consapevolezza. Ma come liberarci dalle sbarre con cui noi stessi abbiamo  circondato la nostra esistenza e che ogni anno, con il venir meno della forza e dell'energia necessarie per evadere, diventano sempre più spesse?
La saggezza che si riesce ad acquisire attraverso la conoscenza e l'esperienza resta sempre a livello razionale, e così ci sono momenti in cui riusciamo anche ad ideare una strategia di fuga. Ma la determinazione con cui decidiamo di appropriarci per interno della nostra esistenza, e di renderla consapevole perchè vissuta secondo ciò che noi riteniamo giusto e non semplicemente dovuto, si scontra con le paure ataviche che ci spingono a comportarci come gli altri con cui entriamo in contatto si aspettano che noi facciamo. A prescindere dal fatto che ciò ci renda o meno felici. E a prescindere dal fatto che un comportamento non sentito intimamente come proprio possa effettivamente rendere felice il prossimo.
Ognuno di noi si è costruito il proprio carcere, ciascuno per le motivazioni più disparate, ma tutti siamo accomunati dalla paura di essere liberi, perchè questa libertà porta necessariamente con se la sofferenza  atroce di essere responsabili di se stessi, di essere soli di fronte al proprio io, senza alibi.

sabato 11 settembre 2010

Quant'è bella giovinezza .....

Matisse, La danse

Non ho mai avuto consapevolezza della mia età. Probabilmente il fatto di non avere figli e di non rapportarmi con gli adolescenti mi ha permesso di vivere in una specie di limbo nel quale l'età era solo quella dell'umore con cui mi svegliavo la mattina. 
Poi quest'estate, in spiaggia, ho cominciato a guardare le ragazze giovani e mi sono accorta che il mio corpo, per quanto non denunci ancora inesorabilmente gli anni che ha trascorso su questa terra, non ha più il tono muscolare e la freschezza di un tempo. Ho guardato le donne adulte, spesso belle e affascinanti, ma non considerate altrettanto dai maschi che si aggiravano sulla spiaggia.
Commenti fastidiosi sulle tardone, sulle prugne secche, sul declino inesorabile del corpo femminile.
Poichè è banale e superficiale consolarsi dicendo che l'età è quella che uno si sente e non quella anagrafica, mi chiedo perchè la bellezza deve essere solo una prerogativa degli adolescenti. Fino a quando si possono continuare ad ignorare gli anni prima di diventare pateticamente ridicoli?
 
 

giovedì 9 settembre 2010

A volte ritornano .....


Sono di nuovo qui, dopo una lunghissima pausa di riflessione........