Ultimamente, l'unico posto dove riuscivo a ritrovare un po' di pace era in alto mare. Come potevo, cercavo di prendere il largo su una barca a vela. Finalmente riuscivo a trovare la serenità, a dormire e a sognare. Finalmente la mia illusione infantile si realizzava: il vento che mi attraversava i capelli riusciva a portarsi via tutti i miei pensieri e a lasciarmi innocente.
Poi, un paio di mesi fa, ero al timone di un piccolo sloop di 31 piedi quando, improvvisamente, il vento leggero si è tramutato in burrasca, raffiche a 37 nodi, mare di colpo ostile, barca ingovernabile. Ho tenuto il timone, ho retto la barca, ma la mia gamba sinistra tremava in modo incontrollabile durante tutte le manovre. Sono riuscita a riportare la barca in porto illesa, ma l'episodio, invece di rafforzarmi ha tremendamente minato la mia sicurezza.
Me ne sono tragicamente accorta in questo fine settimana. Avevo deciso di trascorrere il capodanno in barca, mi sembrava il giusto omaggio all'unico luogo in cui credevo di essere serena.
Tutto bene all'andata, vento leggero e mare amico. Al ritorno, invece, le condizioni non erano più così favorevoli: si è alzato il mare e il vento. Non tanto da dover preoccupare, ma quanto è bastato perchè al timone, sentendo la barca sbandare, ho avuto paura. Attacco di panico, sudore freddo, voglia di spiattellarmi sul fondo per non guardare in alto. Non potevo più governare. Ho lasciato il timone all'unico altro passeggero e sono andata al piede dell'albero per prendere una mano di terzaroli (ossia ridurre la vela). E' assurdo: paura di essere al timone, e quindi di governare la barca, ma non di fare manovre molto più pericolose come quella descritta o di manovrare le vele.
E' necessario che io rifletta su questo paradosso. Non ho paura di essere su un guscio di noce in balia delle onde e del vento se conduce qualcun altro mentre sono terrorizzata di essere al timone.
Non credo sia psicologia spicciola se collego questa paura al terrore paralizzante che mi impedisce di riprendermi in mano la vita, che mi costringe a posticipare le scelte necessarie e che mi fa rimpiangere le cose non fatte.