sabato 19 maggio 2012

Bastardi senza gloria.

La notizia mi ha sconvolto. Un attentato ad una scuola, una ragazza di 16 anni morta, una in pericolo di vita e altri feriti. 
Hanno attaccato una scuola, che guada caso si chiama "Morvillo - Falcone", alla vigilia della ricorrenza dei 20 anni dalla strage di Capaci. Ovvio che immediatamente si pensi alla matrice mafiosa, tutto torna, ci sono gli indizi che appaiono gravi, precisi e concordanti (come si dice in gergo tecnico). Del resto i mafiosi non sono più quelli di una volta, hanno dimenticato il loro codice d'onore, e quindi perché non crederli capaci di infierire contro degli adolescenti, nello specifico anche donne?
Però, mi chiedo, "cui prodest"? Qual'è il segnale che la mafia avrebbe voluto dare con questo gesto scellerato? Che esiste ancora e che è più forte di prima? Perché, qualcuno forse ne ha mai dubitato?
Sono mesi che parlo, quando ne ho l'occasione, del pericolo concreto di gravi sommovimenti dovuti alla crisi non solo economica ma soprattutto morale del nostro paese. Ma io non sono una politologa né una sociologa, mi limito a guardarmi intorno e a farmi domande. E voglio farmene anche in questa occasione, senza preconcetti, cercando di mantenermi lucida e senza condizionamenti.
Ma chiunque sia stato, chiunque abbia deciso di sferrare un attacco così vigliacco, deve fare i conti con la propria coscienza, perché anche il più infimo degli uomini, in quanto tale, non può non conservarne un barlume.
Mi auguro solo che questa non sarà una delle tante stragi che nel nostro povero paese, per un motivo o per l'altro, restano impunite.