mercoledì 29 luglio 2009

Il coraggio di essere donna: Lubna Ahmad Hussein

Rischia la condanna a 40 frustate perchè è stata colta in flagranza di reato: indossava i pantaloni in un ristorante. Per di più era in compagnia delle sue complici, e quindi si configurerebbe addirittura un concorso di persone nel reato, almeno se applicassimo i canoni del diritto penale italiano !
Tuttavia Lubna Ahmad Hussein, per difendere il suo diritto ad essere donna e libera, non solo rinuncia all'immunità che le spetterebbe quale funzionaria dell'ONU e si sottopone al processo, ma ha addirittura chiesto ai colleghi giornalisti di essere presente quando sarà fustigata affinchè il mondo sappia quello che accade.
Questa notizia mi ha fatto riflettere sul fatto che in Italia, anche se in forme totalmente diverse, le donne non sono ancora libere di esprimere totalmente se stesse. Eppure molte di loro, invece di accettare la sfida e combattere per i diritti ancora negati, preferiscono usare delle scorciatoie. Se ci riescono, per loro sicuramente non ci sarà più il "soffitto di cristallo", ma avranno conquistato questo privilegio in spregio di quello stesso diritto che pretendono di rappresentare, e avranno continuato ad umiliare l'intero universo femminile occidentale, che per causa loro continua a scontare retaggi culturali atavici.


giovedì 23 luglio 2009

24 luglio

Ciao Papà

Ho sceso, dandoti il braccio, almeno milioni di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.

Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.

Eugenio Montale, da Satura, Xenia II.


mercoledì 15 luglio 2009

Siesta o noia?


Da quando è iniziata l'estate vago come uno zombie, giro intorno e non concludo nulla. Sono nervosa, irritabile, irascibile, indifferente, totalmente priva di ogni sia pur vago spirito d'iniziativa. Le idee giacciono orizzontali rintanate nella parte più centrale del cervello agognando un po' d'ombra - se appoggio una mano sulla testa sento uno strano calore che sale - le energie mi hanno abbandonato e così non posso supplire con l'azione all'assenza totale di attività cerebrale. Provo a leggere, e anche qui divento esigente e intollerante - ne ha fatto le spese anche Grossman ;) - cerco di spremere le mie aride meningi per scrivere qualcosa di vagamente interessante e ne esce questo sfogo da vecchia zitella acida.
Sarà che a questa siesta prolungata è subentrata la noia....
Qualcuno mi diceva che solo quando ci si riesce ad annoiare ci si riposa veramente: probabilmente ora avrei bisogno di un caffè triplo per svegliarmi!



giovedì 9 luglio 2009

More about A un cerbiatto somiglia il mio amore


Peccato, davvero peccato che Grossman sia totalmente privo del dono della sintesi.
E' riuscito a rendere irritabilmente noioso un romanzo che aveva tutte le caretteristiche per toccare la mente e il cuore.
Occasione mancata, affondata nelle trita ripetizione, nell'attenzione ossessiva a dettagli che non riescono a coinvolgere il povero lettore a cui si deve comunque riconoscere la costanza e probabilmente la stima per l'autore se ha avuto il coraggio e la pazienza di andare fino in fondo.
E pensare che avrebbe voluto raccontare una storia d'amore universale oltre ogni contingenza e convenzione conosciuta e accettata dalla nostra arida società.


martedì 7 luglio 2009

Pasta alla carbonara


Stasera torno a casa e accendo il televisiore in attesa di notizie su quello che sta accadendo in queste ore, in particolare a Roma. Sono le 20,00 e c'è il TG di Minzolini. Dopo aver ascoltato dei temibili terroristi francesi armati di bastoni apprendo - servizio completo - l'intero menù del pranzo offerto dalla Sig.ra Rauti per le first lady. Ora, a parte una specie di sfogo di sant'antonio che mi ha repentinamente attaccato al punto di farmi passare completamente la fame, mi sorprendo a rivedere le mie considerazioni sulla Signora Bruni. In fondo non ha tutti i torti a snobbare la sua patria, se la notizia principale del G8 è la pasta alla carbonara con variante preparata dallo chef Heinz Beck.


sabato 4 luglio 2009

E se fosse proprio il legislatore ad avere un tasso alcolico troppo elevato?


Il nostro Paese è quantomeno bizzarro. Qualcuno ha sentito l'esigenza di introdurre una modifica al "nuovo" codice della strada prevedendo che ai ciclisti, ai guidatori di carretti trainati da buoi, e perchè no, anche a chi usa il monopattino (in fondo è sempre un mezzo di trasporto) si applichino le stesse sanzioni amministative previste per gli automobilisti.
Poichè, almeno credo, sia improbabile che superino i limiti di velocità, si deve pensare che se si guida una bicicletta dopo aver bevuto un paio di bicchieri, ci si trova con i punti in meno sulla patente.
Però non mi è chiara una cosa: se non ho la patente e guido una mountain bike ubriaca non mi succede niente. Eppure per guidare la bicicletta non mi serve la patente, quindi non vedo perchè me la dovrei portare con me, nè tanto meno perchè me la dovrebbero chiedere i gendarmi che eventualmente mi potrebbero fermare per farmi il test del palloncino quale pericolo pubblico numero 1 per la sicurezza stradale. E in teoria non dovrei neanche essere obbligata a mostrargliela, visto che è un titolo abilitativo per un mezzo diverso.
Ma tant'è: forse in senato avevano appena bevuto un goccetto di troppo.
La prossima norma in materia sicuramente prevederà la decurtazione dei punti sulla patente anche se ti fai una passeggiata un po' sbronzo. In fondo potresti sempre attraversare la strada all'improvviso, farti investire e procurare un incidente catastrofico.
E se per caso lasci il triciclo in divieto di sosta, quando finalmente otterrai la patente ti verrà data già decurtata.