mercoledì 16 giugno 2010

Notizie raccapriccianti


IERI IL GOVERNO DEL TEXAS HA COMMESSO UN OMICIDIO

Ha ucciso deliberatamente, con premeditazione si direbbe, un uomo dopo avergli fatto attendere il momento  del trapasso per ben 32 anni!
"Nel 'braccio della morte', i detenuti vivono in spazi estremamente ristretti (appena 9 metri per 2), in isolamento 24 ore su 24, con la restrizione delle visite e la sola prospettiva della morte avvenire" (fonte).
David Powell aveva 59 anni ed ed era stato condannato per l'omicidio di un poliziotto commesso sotto l'effetto di sostanze stupefacenti nel 1978, all'età di 27 anni. E' appena il caso di sottolineare che la sua condanna è stata annullata 2 volte in appello e riconfermata nei successivi processi  (fonte).
Secondo il rapporto di Amnesty International, in questi lunghissimi anni il detenuto si era reso conto della gravità del suo gesto, aveva espresso rimorso per quanto commesso e si era reso disponibile ad aiutare gli altri detenuti. 
La pena ha svolto la sua funzione repressiva, ha posto il soggetto nelle condizioni di non commettere altri reati e lo ha rieducato. Ha svolto anche la sua funzione general-preventiva, intesa nel senso di distogliere la generalità dei cittadini daal commettere altri reati.
A cosa è servito questo omicidio?
Non si può parlare di vendetta, perchè quella attiene alla sfera emotiva dei soggetti che si sentono colpiti dalle conseguenze del delitto, e benchè non giustificabile, può essere compresa se si svolge nell'immediatezza del fatto.
Non può avere intenti riparatori, perchè non mi risulta che a seguito di questo omicidio ci sia stata alcuna resurrezione.
Io non trovo giustificazioni e ritengo che ieri sia stato commesso impunemente un omicidio privo di giustificazioni e con modalità particolarmente sadiche ed efferate.




9 commenti:

  1. Io sono contrario di principio alla pena di morte, non sono per la legge del taglione ma sono per una legge che ti faccia pagare, DA VIVO, quanto commesso, se commesso. Quindi, semmai, una bel resto dei propri giorni in una cella 3x2 a pane ed acqua fino a morte si, ma naturale!

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  2. Naturalmente come sempre in queste questioni, sono combattuto. Ossia, non ammetto la pena di morte, ma contemporaneamente penso alle vittime e ai loro familiari che chiedono giustizia. Fatta salva l'idea che nessuno può togliere la vita a nessuno, mi riservo di dichiarare, che se mi ammazzassero un figlio, una moglie e via di seguito, non escluderei la possibilità di ammazzare anche a mani nude il colpevole.

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  3. la pena di morte è un retaggio di inciviltà e barbarie anche se il condannato non si pente. l'ergastolo è punizione sufficiente e forse ancor peggiore della morte.

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  4. Chit, hai visto che un motivo per scrivere l'ho trovato ....
    Io sono per la certezza della pena, da scontare fino in fondo. Che sia giusta, che venga irrogata in breve, che sia rispettosa della dignità del condannato.
    E quando uso il termine certezza, mi riferisco in in particolare al fatto che chi delinque deve sapere che subirà una condanna, non dopo 20 anni di processo, e non contare sulle prescrizioni, gli indulti, o i vari riti premiali.
    Un paese è incivile sia quando uccide sia quando non sa far rispettare le norme che si è dato.

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  5. Hai ragione Gians, se ci venissero toccati gli affetti più cari forse in molti potremmo avere l'impulso di uccidere qualcuno a mani nude. Ma questa, appunto, è la vendetta.
    Uno stato per definizione non può vendicarsi, deve essere giusto.
    La condanna a morte di un uomo dopo 32 anni di angosciosa attesa nel braccio della morte non può essere il modo in cui lo stato ristabilisce la giustizia.
    Mi chiedo, che tipo di soddisfazione possono aver avuto oggi, dopo tutto questo tempo, i parenti della vittima nel veder uccidere quell'uomo? Al posto loro può darsi che io mi sentirei un morto sulla coscienza.

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  6. Metro, sono d'accordo con te. Il pentimento del condannato è irrilevante in quanto la pena di morte è comunque un omicidio legalizzato.
    Questo caso mi ha colpito ancora di più proprio perchè, passando più anni in carcere di quanti ne abbia vissuti da libero, quest'uomo ha scontato già una condanna severa.
    L'ergastolo, ossia il "fine pena: mai" è una punizione atroce.

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  7. Morto scaccia morto. Questo è forse troppo cinico, ma così è.

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