giovedì 8 aprile 2010

Ipocrisia


Quanto clamore intorno alla notizia della prima donna che ha potuto rivolgersi all'unico ospedale in Italia, a Bari, che somministra il farmaco infernale.
Quanta ipocrisia intorno a questa pillola che da l'aborto dolce, senza sensi di colpa. Un po' come prendere un lassativo: un leggero mal di pancia e poi è tutto finito. 
Mi ripugna pensare che ci sia qualcuno che possa credere che un aborto abbia una diversa valenza morale a seconda del grado di sofferenza che infligge alla colpevole.
Come fosse il metodo, e non l'atto, ad assumere significato.


5 commenti:

  1. L'ipocrisia più grande è quella che se si vuole abortire, come minimo si deve soffrire, entrare in ospedale per giorni, essere schedata e puntata dal dito o a secondo dei casi del ditone, di persone sempre pronte al chiacchericcio.

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  2. eppure Efe c'è gente, tanta gente, che si lascia sollevare da questo clamore e si infervora contro chi vuole semplicemente riparare ad un errore senza ferri chirurgici. auguriamo loro che figlie siano infallibili esperte di contraccezione.

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  3. Ecco: una seria campagna per la contraccezione da noi non si fa. Per falso moralismo, per ignoranza delle conseguenze, perchè siamo schiavi di un regno ospitato nella nostra repubblica.
    Tanto, insomma, i peccati vanno espiati, e più dolore c'è, più appare chiara la misura della nostra colpa.

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  4. E' vergognoso! Concordo con te e Gians assolutamente!

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  5. per alcuni l'ideale sarabbe ancora la mistura velenosa di piante e medicinali vari, poi - in subordine - il cucchiaio d'oro ;)

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