mercoledì 18 gennaio 2012

Relazioni tossiche


Esistono relazioni malate che subdolamente intossicano l'anima e ti cambiano la personalità. Relazioni capaci di svuotarti dei sogni e delle speranze per scaraventarti nel buio più profondo. Sono come le sanguisughe, ti succhiano la linfa vitale per lasciarti inerte e preda dei più angosciosi incubi. La paura del tempo che ti scorre inarrestabile tra i capelli che imbiancano, tra le rughe che ti solcano il sorriso che si spegne ogni mattina che non vorresti svegliati, tra quelle pieghe sull'addome che segnano le giornate perse seduta alla scrivania di un lavoro che non avresti voluto se avessi potuto scegliere. 
Sono relazioni inutili, che non ti fanno neanche più sperare e che non ti danno niente, se non la rabbia di sentirti in gabbia per non sapere come uscirne.
Sono quelle relazioni consolidate per inerzia nell'illusione di avere un compagno per alleviare la solitudine e che invece ti hanno fatto terra bruciata intorno, senza che te ne rendessi conto. Ti hanno chiesto l'esclusiva ed in cambio non hanno concesso nulla.
Sono relazioni che si nutrono della tua debolezza, convinte che non potrai fare altro che chinare la testa e restare impalata ad accettare ancora perché non hai alternative.
Sono relazioni dalle quali un ultimo sussurro di dignità ti implora di fuggire.



12 commenti:

  1. Le rughe sono il piacevole segno della consapevolezza, come i capelli bianchi ci ricordano che il tempo corre via veloce.
    Per chiudere le relazioni inutili bisogna dire BASTA, con calma poi si penserà a noi, ma riuscire a dirlo all'intruso della nostra vita è già un passo avanti, è solo l'inizio di un dolore più grande che come tutto nella vita passerà. Immagina se quella persona sparisse all'improvviso...nel vuoto, è come dire BASTA.
    Sei troppo cattiva con te stessa ricorda, il bicchiere spesso è pieno per metà.

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    1. Anonimo carissima, non credo di essere cattiva, solo realistica. Ed è proprio la consapevolezza che il tempo corre via veloce che mi impone di non sprecarne ancora, qualsiasi cosa accadrà.

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  2. Non immagini come e quanto abbia compreso e sentito mia ogni parola che hai scritto.
    Di rapporti così ce ne sono di vario tipo. Denominatori comuni, l'inutilità assoluta, e la dannosità che che ci priva di noi stesse ogni giorno un po' di più.
    L'Anonimo sopra scrive che bisogna solo dire BASTA.
    Certo, basta, ma spesso cuore e testa parlano lingue diverse, e ci si ritrova a chiedersi cosa sia veramente "il meno peggio".
    E per che cosa, poi? Per un sentimento farlocco e arrugginito che avevamo sperato fosse amore?
    SEcondo me non sei cattiva con te stessa, e se lo sei è perchè, come la sottoscritta, vorresti "comprendere".
    Impresa titanica. :(

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    1. Nico, hai ragione, cercare di comprendere e, soprattutto, di comprendersi, è impresa titanica. A volte mi chiedo com'è possibile che io riesca sempre ad incartarmi. Forse, come diceva anni fa un caro amico, perché non riesco ancora a trovare il coraggio di spiccare il volo e mi costruisco gabbie apparentemente rassicuranti.

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  3. Se tu sapessi già quale è la porta da aprire e quale è la strada per allontanarti da quel rapporto tossico, ma senza aver compreso quello che è accaduto, cosa faresti? Andresti, o rimarresti con l'intento di comprendere - con il pensiero che la tua liberazione passa attraverso la comprensione?

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  4. Benvenuto Rom.
    L'amarezza del mio post deriva proprio dalle conclusioni che ho tratto dopo aver cercato di comprendere. Ho passato mesi (gli anni precedenti avevano ancora qualcosa di magico a nascondere la realtà) impegnandomi a non abbandonare la nave che stava affondando. Ora voglio aprire quella porta, ma ho paura di farlo. Ora che non ho più alibi, che non posso più dare ad altri la responsabilità della mia mediocrità.
    Probabilmente sono criptica.
    Il fatto è che attuo su di me una censura preventiva. Vorrei ma temo di non essere in grado, per questo mi sono nascosta dietro una relazione tampone illudendomi che attraverso di essa avrei potuto eludere la responsabilità della mia incapacità di scegliere. E anche di stare sola ....
    Grazie per essere passato di qui

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  5. Efesto, mi rimane difficile seguirti nel tuo ragionamento.

    A me le alici non piacciono. Mi fanno venire l'acquolina, ma non mi piacciono.
    Devo capirne il perchè, per evitare di mangiarne?
    Credo di no.

    Un rapporto non lo si butta dalla finestra alle prime insofferenze: é giusto provare a capire, ma non c'è nulla di peggio di voler continuare ad oltranza, soprattutto quando le motivazioni dellonstare insieme, sono ormai legate al passato, al ricordo e non alla voglia di affrontare insieme il futuro.

    Ancora peggio quando il collante è la paura.

    Hai già preso la tua decisione. Ora devi prenderne atto. Non è facile, affatto, ma va fatto.

    In bocca al lupo.

    M. (modalità grillo parlante)

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    1. Le tue varie modalità sono eccezionali ;)
      Si, la decisione l'ho presa e l'ho anche attuata. Ora mi sento un pò debole, come dopo una malattia, quando hai le gambe molli, vorresti riprendere i tuoi ritmi ma senti di non avere l'energia necessaria.
      Mi serve tutto quel tuo in bocca al lupo !
      Un abbraccio
      J.
      Ps: se non ti piacciono le alici come fanno a farti venire l'acquolina ???

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  6. è un momento di consapevolezza, lentamente ma inesorabilmente stai raccogliendo le forze e poi taglierai di netto come la forbice di un sarto, insomma niente male, accipicchia, gli fai il culo, sorridi e poi te la dai a gambe, ciao, un abbraccio

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    1. Imp. caro, conciso e tagliente! Vedo che l'hai già dato per spacciato !

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  7. É una cosa strana, ma mi succede sempre e solo con il pesce azzurro. Soprattutto se sottolio.
    Non ne sopporto il sapore, ma l'odore mi stimola l'acquolina.
    Il motivo? Non me lo sono chiesto: ho smesso di mangiarne.

    Appunto;)

    M.

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