domenica 21 novembre 2010

questioni d'umore


Seguendo il suggerimento, con un bicchiere di vino in una mano e una sigaretta nell'altra, guardo la mia immagine seduta in poltrona, con il fido Muso costantemente vigile (almeno lui)  ....




giovedì 18 novembre 2010

Il virus del contraddittorio




Pare che ci sia un morbo che si aggiri per l’Italia. E’ il virus del contraddittorio, lo invocano tutti, a gran voce, e spesso anche a sproposito. Anche  la Chiesa chiede il contraddittorio perché alla famigerata trasmissione “vieni via con me” è stato invitato Don Gallo. Ma, a rigore, in tal caso il contraddittorio avrebbero dovuto chiederlo i mussulmani, i buddisti, gli induisti, quelli della chiesa avventista del settimo giorno o i testimonio di Geova. Mi sfugge qualcosa… o forse fa solo finta di sfuggirmi …..
Non mi piacciono gli elenchi che Fazio fa nella sua trasmissione, li trovo retorici e patetici, ma forse è il caso di fare l’elenco di tutti i possibili “contraddittori necessari” (virgolettato perché alludo ad un tecnicismo giuridico) . Comincio con quelli più banali:
D'Alema vs Veltroni, con interventi eventuali di qualche esponente della destra, ma che comprenda tutte le correnti antagoniste;
Berlusca vs Fini ma anche il resto dei politici esclusa la lega;
Vendola vs Bersani, questa è tutta interna;
Maroni vs Saviano, ma qui bisogna invitare anche Sandokan, Yanez De Gomera,  Tremal-Naik e Lord Brooke;
Masi contro l’Usigrai (almeno i 1314 giornalisti che non si riconoscono nella sua direzione) ;
Si attendono suggerimenti, è necessario collaborare alla predisposizione dei palinsesti delle trasmissioni del servizio pubblico.

mercoledì 17 novembre 2010

misunderstanding



Ho saputo che oggi è l’unfriending day per il popolo di Facebook leggendo il blog di Gians. Ebbene, confesso che anche io ho commesso il peccato di aprire un profilo su FB che è praticamente dormiente, nonostante i richiami ad essere attiva di alcune amiche reali (che sento spesso al telefono e vedo con una certa regolarità ma che si lamentano del fatto che non lasci commenti alle loro facezie su FB).
Ho quindi fatto un salto di là e, novità dell'ultimo momento, non ho trovato stragi di amici ma un’altra sorpresa: molti  hanno cambiato l’immagine del profilo con la foto di un cartone animato. E ho scoperto che non si è trattato di un’ispirazione spontanea collettiva ma di un’adesione alla seguente proposta lanciata da non so chi: “dal 15 al 20 novembre  cambia la foto del tuo profilo di Facebook con quella di un eroe dei cartoni animati della tua infanzia... lo scopo? Per una settimana non vedremo una sola faccia "vera" su Facebook”.
A parte la domanda che mi è sorta spontanea, ossia quante facce vere si vedano solitamente su facebook, mi sono chiesta se questo gioco abbia travalicato i confini del noto social network per approdare nella vita reale, visto che libero-news.it ha titolato “Maroni a Saviano: non sono Sandokan”. Evidentemente va di moda un nuovo gioco di ruolo che si potrebbe definire “travisamento dei fatti”, oppure “libera interpretazione della realtà” o anche, più semplicemente come da bambini, “facciamo finta che ero ….”
Su FB si può lasciare il proprio gradimento  su ciò che hanno scritto altri cliccando sul pulsante "mi piace", ma non si può dire "non mi piace". Invece vorrei dire che ci sono certi giochi che non mi piacciono, ma forse sono io ad essere troppo seriosa …..

 

lunedì 15 novembre 2010

Ma che volete da uno scrittore?



Ho passato un fine settimana pigro, sdraiata sul divano col Muso affianco, e mi sono lasciata trasportare dalle pagine dell’ultimo romanzo di Umberto Eco.
Il libro è stato accolto da un vespaio di critiche preventive ed incensamenti altrettanto al buio. Viene esaltato oltremodo, perché ormai in Italia quando uno dei pochi artisti che sono stati fatti rientrare nel gotha degli intellettuali produce qualcosa non si può far altro che inchinarsi al suo genio. Ma viene anche stroncato immotivatamente.
E’ pesante? Quando mai Eco è stato lieve?
Lascia trasparire il compiacimento per la sua erudizione?  Eco è Eco anche per questo.
La trama è insostenibile? Il protagonista è un pretesto per parlare del tema del libro, la falsificazione dei fatti e delle notizie come arma per piegare la storia alla volontà dei gruppi di potere.
Ha voluto imitare Dumas e, non essendo all’altezza, ha messo le mani davanti premettendo “come avrebbe scritto Dumas”? Provate voi a scrivere un feuilleton nel 2010 se non vi chiamate Perez-Reverte e non volete limitarvi ad un’opera di pura fantasia.
C’è il rischio di far passare un messaggio ambiguo che possa indurre a sviluppare sentimenti antisemiti? In questo errore potrebbero incorrere solo gli idioti i quali, per definizione, non leggono Eco.
Potrei continuare, ma farei torto a recensioni ben più approfondite e competenti che ho trovato in giro per i blog. Dal canto mio, posso dire che è un buon romanzo, estremamente documentato, appassionante, intelligente, intrigante, scritto bene, con un protagonista sopraffatto dalla sua stessa mancanza di morale, e una serie di coprotagonisti non certo più simpatici. L’esaltazione della falsità, dell’ipocrisia, della mancanza di scrupoli, dell’arroganza, della doppiezza …. Forse aver messo nero su bianco queste caratteristiche della razza umana, e far venire anche solo il dubbio che l’uomo si sia comportato e si comporti effettivamente così, gli attira addosso gli strali di tutti i benpensanti.

martedì 9 novembre 2010

C'è chi si guadagna il pane e chi mangia a uffa ......

Rientro da una delle mie ennesime fughe ... stavolta Lisbona!
A parte la città, sono rimasta colpita da questo collega del Muso al lavoro:



Almeno aveva il cappotto e l'impermeabile ....