Ho passato un fine settimana pigro, sdraiata sul divano col Muso affianco, e mi sono lasciata trasportare dalle pagine dell’ultimo romanzo di Umberto Eco.
Il libro è stato accolto da un vespaio di critiche preventive ed incensamenti altrettanto al buio. Viene esaltato oltremodo, perché ormai in Italia quando uno dei pochi artisti che sono stati fatti rientrare nel gotha degli intellettuali produce qualcosa non si può far altro che inchinarsi al suo genio. Ma viene anche stroncato immotivatamente.
E’ pesante? Quando mai Eco è stato lieve?
Lascia trasparire il compiacimento per la sua erudizione? Eco è Eco anche per questo.
La trama è insostenibile? Il protagonista è un pretesto per parlare del tema del libro, la falsificazione dei fatti e delle notizie come arma per piegare la storia alla volontà dei gruppi di potere.
Ha voluto imitare Dumas e, non essendo all’altezza, ha messo le mani davanti premettendo “come avrebbe scritto Dumas”? Provate voi a scrivere un feuilleton nel 2010 se non vi chiamate Perez-Reverte e non volete limitarvi ad un’opera di pura fantasia.
C’è il rischio di far passare un messaggio ambiguo che possa indurre a sviluppare sentimenti antisemiti? In questo errore potrebbero incorrere solo gli idioti i quali, per definizione, non leggono Eco.
Potrei continuare, ma farei torto a recensioni ben più approfondite e competenti che ho trovato in giro per i blog. Dal canto mio, posso dire che è un buon romanzo, estremamente documentato, appassionante, intelligente, intrigante, scritto bene, con un protagonista sopraffatto dalla sua stessa mancanza di morale, e una serie di coprotagonisti non certo più simpatici. L’esaltazione della falsità, dell’ipocrisia, della mancanza di scrupoli, dell’arroganza, della doppiezza …. Forse aver messo nero su bianco queste caratteristiche della razza umana, e far venire anche solo il dubbio che l’uomo si sia comportato e si comporti effettivamente così, gli attira addosso gli strali di tutti i benpensanti.
Con Eco mi sono fermata all'Isola del giorno prima dopo la delusione del Pendolo di foucault..
RispondiEliminaTerrò in considerazione la tua buona recensione.. E a proposito di recensioni ho intenzione di leggere il libro della Banti "Noi credevamo" che il tuo post al film mi ha fatto scoprire..
Buona settimana
Julia
Ho perso Lisbona per un soffio. Mi hanno detto che non è così splendida come si dice, sporca e decadente.. Mi piacerebbe un tuo giudizio perchè ci tenevo a visitarla..
Di suo ho letto poco, lo trovo troppo intricato, e per una persona come me questa cosa non è gradita.
RispondiEliminaho letto "Il nome della Rosa" e "il pendolo di Focault". Il secondo mi è piaciuto meno del primo. Per cui non ho continuato.
RispondiEliminaTu questo me lo consigli?
Carissima Julia, vedi come'è tutto estremamente soggettivo! Il pendolo l'ho letto 2 volte!
RispondiEliminaPerciò, se non ti è piaciuto, lascia stare il cimitero di Praga .....
Il libro della Banti lo leggerò in un secondo momento, quando si allontanerà la memoria del film. Adesso mi dedicherò all'ultimo libro di Giordano Bruno Guerri, il sangue del Sud, sempre per restare in tema di risorgimento ....
Gians, tesoro, non è colpa sua, lo disegnano così .....
RispondiEliminaArci caro, vale quello che ho scritto a Julia. Se non ti è piaciuto il Pendolo non me la sento di consigliartelo. Certo è che il nome della Rosa aveva una poesia che manca ad entrambi.
RispondiEliminaStraordinaria la tua recensione e se mio padre non l'ha già comprato glielo regalo volentieri!
RispondiEliminaA me Eco piace molto come scrittore e come persona e questo libro non lo perdero'..buona settimana Efesto
RispondiEliminaComunque non riesco a leggere un libro in cui i continui riferimenti storici o altro mi impediscono la scorrevolezza della lettura. Eco è un sadomaso della sua scrittura.
RispondiEliminaDaniele, buona lettura al papà, allora, e già che ci sei butta un occhio qual e la anche tu, potrebbe valerne la pena ;)
RispondiEliminaFly, dopo che lo avrai letto fammi sapere che ne pensi. Un abbraccio
RispondiEliminaEsagerato!!!!! Se Eco è sadomaso allora Alessandro Baricco? Sandro Veronesi? Niccolò Ammanniti?
RispondiEliminaE poi, tutor, proprio tu vorresti farmi credere che Eco ti mette in difficoltà? Non ci credo !!!!!
Sto ascoltando Albanese, al momento non mi viene altro da dire se non: "in tò culu" così generico..non riferito a te non a Eco, e manco a me, ma a chiunque non si perda un momento nei suoi pensieri, e continui a farsi pilotare da pensieri altrui.
RispondiEliminaTe l'appoggio!!!! Così, generico, ai pigri di pensiero.
RispondiEliminaNotte.
RispondiEliminaio non riesco a lasciarti più i miei preziosissimi commenti, non so come tu faccia ad andare aventi lo stesso, però vedo che la fai, e la cosa mi indispettisce alquanto, anche se non lo lascio vedere, perché sono un signore, di eco cheissenefrega, ecco
RispondiEliminacaio
ciao, ehi ce la faccio ce la faccio di nuovo, è bellissimo bellissimo!!!
RispondiEliminaMeno male che sei riapparso Imp. caro, senza i tuoi commenti effettivamente era tutto così triste .....
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