mercoledì 2 giugno 2010

La repubblica che vorrei


Discorso di Pericle agli ateniesi
                                     
"Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia.
                                                   
Qui ad Atene noi facciamo così.

Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza.

Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.

Qui ad Atene noi facciamo così.

La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo.
Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.

Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa.

E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso.

Qui ad Atene noi facciamo così.

Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benché in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla.

Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia.
Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore.

Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell’Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versatilità, la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.

Qui ad Atene noi facciamo così."

Tucidide, La guerra del Peloponneso

9 commenti:

  1. e guarda la Atene di oggi...
    i n v o l u z i o n e
    se la trovi mi fai uno squillo?

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  2. NoirPink - modello Pandemonium2 giugno 2010 alle ore 23:08

    Qui siamo in Italia e non facciamo così. Alleluja!

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  3. NoirPink - modello Pandemonium2 giugno 2010 alle ore 23:08

    Qui siamo in Italia e non facciamo così. Alleluja!

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  4. Eh già..... e invece é solo una triste riproduzione farlocca di quello che dovrebbe essere. De Gasperi forse si sta rivoltando nella tomba...

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  5. il problema, mia cara, è che non si vedono tanti Pericle in giro ;))

    Abbiamo provato 2 volte con Prodi (io l'ho votato in entrambe le occasioni) e ci siamo trovati i Diliberto, i D'Alema (con Consorte e altri che Travaglio definì: quelli che entrarono con le pezze al culo ed uscirono milionari) e soprattutto i Pecoraro Scanio.

    Ci dobbiamo accontentare di molto, ma molto meno di Pericle, per cui io mi tengo B fino a quando il centro-sinistra non proponga qualcosa di serio e decente. Turandomi il naso per lui e i suoi ma non per i cumuli d'immondizia sotto casa.
    a presto

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  6. Ho un brivido che mi percorre la schiena, non è per demagogia che lo dico, ma quando potremo mai sentire un discorso di tale spessore? poche righe che dimostrano quanto la mente umana, se libera dai sui dolori privati possa essere aperta al prossimo. Questo scritto, lo conoscevo,probabilmente hai scelto il momento più opportuno per pubblicarlo.

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  7. Perfetto: Pericle (quanti ricordi, Efestuccia) e' stato l'antesignano di una liberaldemocrazia. ;)
    Bacio.

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  8. Non è molto difficile capire il perchè sia stato censurato dalla tv di Stato...

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