Restano fumose ombre
dell'arcana solitudine
dolce compagna.
Ruderi nel cuore,
a testimonianza degli orrori,
prigione degli slanci.
E’ lo smarrimento nell’ignoto
di inconsapevoli scelte
a fluttuare nella malinconia
di ciò che non è mai stato
ma che si sa perso.
Dopo quindici anni, mi sento ancora così, con la differenza che quella precarietà non è più vissuta come una sfida al futuro e a tutte le possibilità che avrebbe potuto offrire, ma come la consapevolezza del fallimento.
E' molto amara. Sapere che é quello il tuo sentire, il tuo stato d'animo, mi addolora molto.
RispondiEliminaFallita però non credo. Non come persona. Non davanti ai miei occhi sia pure virtuali se vuoi, ma al contempo veri ed attenti.
Un abbraccio sincero ed un bacio
Daniele
Con quali arnesi della vita pensi di rifarti? sai è fondamentale riarmarsi e rimettersi in marcia.
RispondiEliminaGrazie Daniele, lo so che sei attento e la tua amicizia mi conforta.
RispondiEliminaOgni tanto mi perdo, i pensieri si aggrovigliano e mi paralizzo. Allora mi rendo conto di sprecare i miei giorni e mi sento tremendamente stupida.
Un bacio
J.
Ancora non lo so Gians, intanto devo prima uscire dal pantano dove ogni tanto affondo (ultimamente sempre più spesso, però!).
RispondiEliminaMa sono tenace, qualcosa mi inventerò.
Efesto, ti avevo lasciato un commento...dicevo che il tempo e' sempre stato il mio miglior alleato per uscire dagli smarrimenti, e poi lo dici tu stessa, sei tenace e dal pantano ne uscirai presto...un bacio
RispondiEliminaPotrei suggerirti il tuo semplice modo d'essere, ma anche l'arma più antica della seduzione credo sia alla tua portata. :)
RispondiEliminaSe di fallimento trattasi (e sottolineo il 'se'), sicuramente non è un 'tuo' fallimento ed il futuro è sempre pronto a nuove sfide, si tratta solo di trovare entusiasmo e voglia di lanciarle.
RispondiEliminaSpero possa passare velocemente questo momento no e possa ritrovare voglia e grinta per nuove avventure, da quel poco che ti conosco non mi sembri persona da star troppo con-le-mani-nelle-mani ;-)
Un abbraccio
Per me gli anni sono meno, ma il discorso non cambia. Per farci forza possiamo dire di essere in un'epoca storica fallimentare. Almeno sul piano culturale sociale (e il lavoro pesa molto in questa catalogazione)
RispondiEliminaquanti quarantenni in crisi. sarà l'età
RispondiEliminaera bello il tempo in cui ci si sbracciava verso i regali che il tempo non poteva non avere in serbo per noi. ora è il tempo in cui forse su quei vecchi regali ci siamo seduti e non ce ne accorgiamo più. chissà.
RispondiEliminaL'età conta davvero poco, questo in riferimento a quanto dice Via Ombrone, su questo ci punto e darò spero ampia dimostrazione sulla invalidità dell'età legata allo spirito.
RispondiEliminaNon ti conosco e sono approdata qui per purissimo caso ma mi sono soffermata perché le parole di quest'ultimo tuo post hanno risuonato in me con inusuale familiarità. buona serata
RispondiEliminaelisabetta
No, così metti una pesante malinconia pure a me!
RispondiEliminaIL fallimento non è nostro ma di chi non ha investito sul futuro ma ha vissuto in un eterno presente.Quello che possiamo fare è solo quello di stringere i denti e non arrenderci.Non dobbiamo permettere che i loro errori rovuivnino la nostra vita.La loro l'hanno vissuta,noi abbiamo anora molto da fare:)))
RispondiEliminaUn abbraccio
Mk
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Elimina