Ci vogliono convincere che non abbiamo più diritti. Che
siamo degli ingrati se cerchiamo di alzare la testa. C’è chi non ha lavoro, chi
non ha una casa o rischia di perderla perché non può pagare il mutuo, chi non
ha cibo, chi emigra, chi scappa dalla guerra, chi difende con le unghie e con i
denti la propria vita e quella delle persone che ama. In tutto questo, tu che
hai un lavoro hai il coraggio di rivendicare diritti? Devi solo ringraziare il
padrone che alla fine del mese il tuo stipendio ti viene accreditato in banca.
Vuoi anche rivendicare la possibilità di svolgerlo con dignità? Con lealtà e
onesta? Hanno sovrapposto artatamente i piani del discorso per poter confondere
le idee e innescare il conflitto sociale: tu sei privilegiato e quindi non puoi
parlare, i problemi sono ben altri. E per affrontare le emergenze sono tutti d’accordo,
i diritti sono un peso, pensiamo alla carità che ci consente di avere solo
gratitudine. E per il resto usiamo la distrazione di massa, usiamo la
televisione per fare terrorismo sul cibo ammalato, sulla carne alla brace
cancerogena. L’importante è dare il messaggio che nessuno ha più il diritto di
rivendicare la sua dignità, è tutto solo una graziosa concessione.
La storia di Piero
2 settimane fa