Distorsioni
Essere qui, altrove, in nessun luogo e ovunque. Tutto è relativo e confuso.
Aumenta la distanza
si susseguono i crocevia
le piane distese senza ritorno
verso fallaci distrazioni
specchi deformanti
di soli artificiali
e lune avare.
La mia meta, la mia
non so più distinguerla
dal baratro dove mi conduce
la quotidianità
Per scrivere qualcosa di questo tipo, avrei dovuto prendere ferie. ;)
RispondiEliminaDici che ho esagerato?
RispondiEliminaSia chiaro, il primo commento deve essere necessariamente leggero. :))
RispondiEliminaQualunque meta è meglio del baratro della quotidianità, Efesto.
RispondiEliminaE fai bene a viaggiare quando puoi. ;-)
ps. il primo commento di Gians è una tradizione. :-)
direi che è un cauto invito all'ottimismo... bando alle giansate, concentrarsi sull'oggi è sano, non tormentarti con le mete, ciao
RispondiEliminaben tornata!
RispondiEliminano no le distorsioni proprio no! mi ricordano il bruttissimo esame di statica delle costruzioni. non ne parliamo...
bacio.
E io che pensavo fossi andata in vacanza..
RispondiEliminae chi l'ha detto che bisogna sempre avere una meta??
RispondiEliminaciao cara
:)
In questo periodo non riesco proprio a riflettere su quale sia la mia meta. Sono tanto preso dalla quotidianità che certo ci può portare in un baratro ma dalla quale non sono in grado di uscire se non per pochi momenti.
RispondiEliminaCiao
Paolo, la quotidianità ci fagocita, ci divora, ci porta altrove e noi la seguiamo senza rendercene conto. Mi fa pensare ai "dissennatori" di Harry Potter. Ma spesso, purtroppo, non possiamo fare altrimenti.
RispondiEliminaUn grandissimo abbraccio.
E hai ragione pure tu Cuncetta cara, ma senza meta ho l'impressione che i miei giorni trascorrano invano.
Un bacio
Luciano carissimo, le mie vacanze sono solo brevissime parentesi. E comunque riescono a ricaricarmi di energia vitale :)
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaEsco, in questi giorni non è il caso di parlare di statica delle costruzioni ;)
RispondiEliminaImp caro, il prossimo post lo dedico a Lorenzo de' Medici .... quant'è bella giovinezza che si fugge .......
Bisla bella, rinnovo l'invito a fare una fuga insieme....
Niente commenti maliziosi da parte di nessuno, grazie :)
foto splendida, come i versi, si sposano alla perfezione :)))
RispondiEliminaVivo la giornata, e tutto sommato questo è un buon periodo, sono abbastanza cinico per sapere che anche una minimo accenno di poesia, sia indispensabile per continuare a vivere. tutto quì.
RispondiEliminaE cosa aggiungere di più Tutor?
RispondiEliminaIo a volte ho paura di vivere oggi e pensare che domani non avrò quello che mi rende felice. E così nel tentativo di ingannare il futuro mi privo delle gioie presenti.
Ma so di essere patologicamente segnata da qualche difficoltà esistenziale ;)
MP, arrossisco e ti ringrazio. Ho già confessato da Escopoco che nel fare quelle foto alla triennale di parigi ero in preda a quella che ormai è nota come sindrome di Meditapartenze :)))))
Oramai ci hai irreversibilmente segnato!
E' davvero necessario avere una meta? Oppure il kaos può essere in naturale habitat in questo mondo senza alcuno zenit?
RispondiEliminaMa no: sanno che siamo due spiriti inquieti. :-)
RispondiEliminaNotte, Efestuccia.
La mia meta sono i viaggi, grandi e piccoli ....buon weekend.
RispondiEliminaCiao Efesto. Il post è davvero suggestivo ed ho apprezzato anche il tuo commento al mio di post.. Sincero, semplice, perfetto..
RispondiEliminaBuon weekend
:-)
Julia
avevi promesso altre foto...
RispondiEliminaaspetterò, eheh.
buona domenica, cara.
Dovunque e lontano da qui:)))Buona domenica
RispondiEliminaMk
Fermati a riflettere su cosa vuoi veramente poi fanne la tua meta ed inseguila. Sembra una cosa ovvia ma a volte si tende a girare a vuoto senza sapere in quali direzione concentrare le proprie energie.
RispondiEliminaOkkio, in realtà la meta non è necessariamente un luogo nè un obiettivo. Penso ad un sogno o ad un ideale che mi sono persa per strada. E' per questo che il Kaos mi confonde.
RispondiEliminaUn abbraccio
Inquieti Bisla? E' un eufemismo?
Flyhigh, il viaggio è una sospensione verso l'incognito. Ma tra un vaggio e l'altro occorre tornare, putroppo.
Un abbraccio
Esco, che fretta c'era, maledetta primavera :))))))))))
RispondiEliminaMoky, appunto, lontano da qui !
Daniele, sono anni che mi sembra di essere immobile in attesa di capire dove voglio andare. Mi sono fermata a riflettere e non riesco più a trovare lo stimolo per ripartire.
Julia, grazie davvero.
RispondiEliminaUn abbraccio
Talvolta non è importante la meta,ma il viaggio di qualsiasi natura esso sia.Ti lascio una citazione di Goethe:
RispondiElimina"Non si arriva mai tanto lontano come quando non si sa più dove si va."
Un grande abbraccio
Efesto vuole dire che non stai trovando quello che vuoi o forse ti stai avviluppando dentro te stessa alla ricerca di qualcosa che forse già sai cosa é ma hai timore ad inseguirlo.
RispondiEliminaTi chiedo scusa fin d'ora se sto cannando in pieno nella disamina; io di solito non mi addentro in risposte personali come questa ma il tuo post ed i commenti tuoi in risposta a molti di noi sembrano davvero indirizzati verso una richiesta di opinoni che ti facciano riflettere a voce alta. Un modo per vedere se riesci a scrollarti di dosso un'apatia che ti sta preoccupando e nel contempo amareggiando. E non deve essere così dato che sei una donna in gamba, tosta e piena di vita.
Un bacio
Daniele
Saluto in corsa, stammi bene Efesto, e producimi un nuovo post, la mia paura infatti è quella di leggere sempre lo stesso e sempre i miei stessi e sciocchi commenti. :))
RispondiElimina