sabato 9 gennaio 2010

Le poltrone dei romani

Negli ultimi mesi, dopo la clamorosa debacle di Rutelli alle elezioni amministrative comunali, molti “polici” del PD del Lazio, ed in particolare di Roma, hanno deciso di migrare nell’UDC.

Ovviamente, con il cambio di maggioranza al Comune, molti erano rimasti senza lavoro, altri aspiravano ad ottenerlo ma non c’era più spazio. La soluzione ovvia era l’esodo: verso una formazione che mira a consolidarsi.

La scelta è sicuramente discutibile, ma si sa, tutti tengono famiglia e, come diceva il caro vecchio zio Giulio (Andreotti n.d.a.) il potere logora chi non ce l’ha.

E in fondo l’UDC era una creatura che non si capiva bene dove avesse intenzione di collocarsi. Il grande centro con Rutelli, Casini e il nuovo leader di sinistra Fini è un progetto allettante. A tutti piace fare l’ago della bilancia, mica solo alla Lega.

Poi Casini scioglie le ultime remore e decide di appoggiare la Polverini.

Così, quei transfughi del PD si troveranno a fare la campagna elettorale spalla a spalla con quelli che per anni sono stati non solo avversari ma spesso anche nemici. Durante la giunta Storace c’erano le barricate, e la lotta, almeno apparentemente, era senza esclusione di colpi. Per non parlare del clima durante la campagna elettorale che vedeva scontrarsi Rutelli e Alemanno.

I transfughi si sono presentati col capo cosparso di cenere a Casini portando in dote il loro sacco pieno di voti. Ma sono così sicuri che anche i loro elettori saranno disposti a passare la barricata? Probabilmente lo faranno quelli che si aspettano una bella ricompensa in cambio.

E poi, se vincerà la Polverini, tutti insieme appassionatamente seduti dalla stessa parte. “Caro onorevole, ho sempre avuto una grande stima per te” rivolto a quello che si voleva distruggere solo due anni fa. E soprattutto pronti a votare nello stesso modo, condividendo le stesse posizioni.

Capisco che nella politica non esista più la coerenza, ne tanto meno le ideologie, ma possibile che non ci sia un limite? Probabilmente si conta sulla proverbiale carenza di memoria degli elettori.

Spero solo che la poltrona che riusciranno ad ottenere sia scomoda come il puff di Fantozzi.



23 commenti:

  1. Si deve avere il coraggio e la coerenza di stare almeno ideologicamente fedeli al proprio pensiero. Cambiare opinione è lecito, saltare da una poltrona all'altra è puro opportunismo.

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  2. E a me alla CGIL non mi hanano voluta come delegata perché avevo fondato il comitato e c'era conflitto di interessi.Cose da matti!:)))Ciao Efestì:)

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  3. Mio caro Gians, se c'è una cosa che ho imparato lavorando con i politici è che la coerenza non paga mai.

    Moky bella, il conflitto di interessi vale solo per noi poveri mortali.

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  4. per fortuna sono un qualunquista, non potrei sopportare tutte queste delusioni, ben tornata e ancora buon anno, un abbraccio

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  5. i loro culi sono talmente adattabili, che troverebbero comodo pure quello

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  6. Imp. bello, può darsi che sia il qualunquismo ad alleviare le coscienze dei transfughi.
    Buon anno anche a te, mon cher ;)

    Diretto ed efficace Raser. Credo proprio che tu abbia ragione.

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  7. L'immagino, ma quelli sono i politici di professione, la speranza è che davvero si metta mano ad una riforma che limiti il numero di legislature. Buon pomeriggio.

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  8. tra commensali non ci sono nemici ;)

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  9. infatti Gians, sono politici di professione e non politici professionisti. Secondo me ogni mestiere necessita di professionalità, anche la politica. Ma ormai ci sono solo avventurieri inconsistenti.
    Non sono sicura che la limitazione delle legislature sia la soluzione più giusta. Penso piuttosto che si dovrebbe tornare a scegliere chi ci deve rappresentare sulla base di effettivi meriti e competenze e non perchè ha una bella faccia da esibire o solo amicizie importanti da sfruttare. Ma questa si che è un'utopia!

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  10. E hai ragione anche tu Arci. Benvenuto !!!!!

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  11. Sai che mi trovo in difficoltà, solo nel pensare un corso di studi specifico per formare politici professionisti? quali testi e scritti da chi dovrebbero apprendere, i docenti da quale parte politica verrebbero assoldati? e cosi via. Credo piuttosto, che al momento l'unica via perseguibile sia quella dell'elezione diretta da parte dei cittadini di un proprio candidato, e non come succede ora che te lo trovi bello e pronto messo lì dal partito, la sx ci prova, ma quello che manca è un vero movimento di base, come quelle care vecchi e fumose sezioni Gramsci che in ogni paesino formavano la classe politica locale.

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  12. Oramai assistiamo ad un vero mercato del bestiame: politici che cambiano partito come i calciatori le squadre di calcio: anzi peggio di loro. Inoltre qui abbiamo l'aggravente che un partito presuppone l'appartenenza ad un'area di pensiero ed il pensiero dovrebbe essere qualcosa che non si cambia alla velocità della luce. Soprattutto penso a Rutelli (il Vieri della politica, ha cambiato più partiti lui che Vieri club calcistici) che é passato addirittura dai Verdi e i Radicali all'UDC ossia in un partito che rappresenta la negazione di quello che era prima. Non parliamo di Capezzone poi....

    Insomma ho molto più rispetto (ed interesse) per il Calciomercato rispetto a questo disgustoso balletto. A proposito, ma questo difensore centrale il Genoa lo ha finalmente comprato o no :-)))?

    Un bacione Efesto!
    Daniele

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  13. Stavolta non sono d'accordo con te Gians. Quali sono i testi che dovrebbero studiare? Storia, diritto, economia. Dovrebbero conoscere le diverse forme di stato per proporre riforme istituzionali, dovrebbero saper scrivere le leggi, affinchè possano essere comprensibili, coerenti e applicabili, dovrebbero riuscire a prevedere le conseguenze che ogni decisione produrrà anche su settori diversi da quelli che si propongono di regolare immediatamente. La professionalità non è ideologia, è competenza.

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  14. Carissimo Daniele, non mi interesso assolutamente di calcio, me riconosco che i politici sono effettivamente sul mercato come i calciatori.
    Quanto a Rutelli, ancora non ho capito quali siano le sue intenzioni. Ancora non è ufficialmente capitolato nell'UDC, si è limitato a fondare l'API, Alleanza per l'Italia. Probabilmente si metterà a trafficare in carburanti.
    Su Capezzone non riesco a commentare, non ce la faccio proprio.

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  15. Ma Efesto cara, quelle facoltà già esistono, io mi riferivo a quanto hai detto su politici professionisti e altri improvvisati. Lo studio, è sempre alla base, assieme a una buona dose di passione diventa l'ingrediente per divenire dei buoni politici, quello che invece manca è il rispetto per l'avversario, roba da peppone e don camillo per intenderci, quindi non capisco come tu non sia d'accordo con me, in un certo modo stiamo a dire le stesse cose, ma io sono molto più maccheronico.

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  16. Ma Gians caro, guarda il livello dei nostri politici e dimmi quanti di loro possono vantare un minimo di conoscenze specifiche.
    Io più che il limite delle legislature preferirei la reintroduzione delle preferenze nelle elezioni politiche. Almeno l'elettore torna ad essere responsabile del suo voto, e magari qualche volta può avere anche qualche rimorso di coscienza.

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  17. Rimorsi di coscienza pure? ecco a noi mancava solo questo. :) In ogni modo, capisco che la tua professione ti porti a scontrarti ogni giorno con l'incompetenza dell'ultimo degli assessori. Questo, sicuramente è un limite per chi magari come politico ha studiato lettere antiche e non abbia la più pallida idea, di come si scriva tecnicamente una ordinanza. Molto dipende dall'umiltà.

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  18. Il puff è l'unica poltrona onomatopeica che si conosca. Tutto infatti sembra accaduto in un attimo. Puff!

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  19. Ma magari avesse studiato lettere antiche. Avrebbe la saggezza si Socrate, l'intelligenza di Platone, la praticità di Epicuro.
    Il problema è che sono ANALFABETI !!!!!!!!!

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  20. E' per questo che negli anni ho rivalutato Fantozzi ;)

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  21. Buona lettura, che noi alla fine ci si capisce sempre. Notte.

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  22. Io non ho mai dubitato di Fantozzi. Di Capezzone invece sì.

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  23. Sai, siccome, oltre a tutto il resto, si è persa anche la decenza, oramai di politica non mi interesso più.
    Le mie idee, perchè quelle non sono cambiate, rimarranno a vagare in attesa di qualcuno che le rappresenti.
    Penso invano.
    Notte, Efestuccia.

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